A.S.E.P.S.I.
Associazione Siciliana Etnea
Persone Svantaggiate ed Invalide
Lingua Italiana dei Segni
In generale il linguaggio dei segni è un insieme strutturato e
organizzato di gesti, utilizzato fra persone che non parlano la stessa lingua o
fra persone affette da sordità. Un linguaggio di segni universalmente diffuso è
quello elaborato per persone prive di udito, i movimenti delle mani sono
principalmente di due tipi: gesti naturali o mimici per rappresentare oggetti,
idee, emozioni, sensazioni; segni metodici o sistematici per esprimere
principalmente la lingua scritta. Con altri sistemi gestuali si esprimevano
alcuni gruppi etnici dell'India e dell'Australia, noti anche quelli di alcuni
popoli dell'America del Nord che utilizzavano come mezzo di comunicazione fra
gruppi di lingua differenti riuscendo a esprimere con i gesti anche
conversazioni molto dettagliate; esistevano anche segni speciali per ciascuna
tribù, fiumi e montagne particolari e altri elementi del paesaggio.
I segni usati dai sordi non sono un insieme di gesti
per comunicare, essi hanno una grammatica ben precisa, regole per i verbi, per
il plurale e il singolare, costituiscono, cioè, una vera e propria lingua al
pari delle lingue vocali. I sordi l'hanno sempre usata, anche se per molto
tempo di nascosto, poiché i gesti erano considerati 'poveri' e si riteneva che
usandoli i sordi non avrebbero mai imparato a parlare.
In Italia, all'inizio degli anni '60, grazie agli
studiosi che si sono occupati della lingua dei segni, dall'America con W.
Stokoe sino all'Italia con V. Volterra, si è giunti alla conclusione che la
Lingua dei Segni è una lingua vera e propria sotto tutti i punti di vista
grammaticali, sintattici, morfologici, e con il riconoscimento giuridico da
parte del Parlamento Europeo del 1988 diventa la lingua ufficiale dei
sordomuti.
Dal punto di vista della grammatica, la lingua dei
segni è un metodo comunicativo che utilizza il canale visivo-gestuale, invece
del nostro che utilizza il canale acustico-verbale.
I segni sono unità simili a parole con significati sia
astratti sia concreti, vengono eseguiti con una o entrambe le mani, che
assumono posizioni e movimenti ben precisi. È un linguaggio basato su un
insieme di gesti e regole grammaticali.
La grammatica della lingua dei segni è costituita dalle
relazioni spaziali, dalla direzione e l'orientamento dei movimenti delle mani,
nonché dalle espressioni del volto, il movimento degli occhi, delle
sopracciglia, delle labbra, del corpo e le posizioni del corpo, i quali servono
ad esprimere variazioni di grado, quantità o misura, come nella lingua parlata
usiamo i diminutivi o i superlativi; ha, quindi, una struttura propria, diversa
dalla lingua parlata, cioè nell'ordine i segni vengono eseguiti indicando:
il luogo e il tempo (e viceversa), il soggetto,
l'oggetto, il verbo, la negazione e/o il pronome interrogativo. Il sordo
ragiona per immagine e non per parole come l'udente, vede per primo l'oggetto o
il soggetto poi ne codifica l'azione.
Tempo e modo dei verbi
Il verbo viene segnato sempre
all'infinito, ma per indicare il presente, il passato e il futuro i segni sono
eseguiti lungo una linea astratta denominata "la linea del tempo",
situata sul piano orizzontale all'altezza della spalla del segnante:
- i segni riferiti al passato muovono verso la
spalla del segnante (movimento all'indietro);
- i segni riferiti al presente sono eseguiti
nello spazio davanti al segnante;
- i segni riferiti al futuro muovono in avanti
rispetto al segnante.
 Per indicare un'azione che sta per avvenire,
imminente, si usa il verbo 'dovere' (es. sto per andare da mamma = mamma devo);
se l'azione è già avvenuta si utilizza il segno 'fatto' (es. ho mangiato la
carne = carne mangiato fatto).
I verbi direzionali
Si muovono nello spazio secondo la
direzione di chi fa o riceve l'azione (es. a chi hai dato il mio anello? =
anello mio dare a chi?; ho ricevuto un regalo = regalo-ricevere fatto).
Il plurale
È ottenuto ripetendo il segno, modificando
il luogo di articolazione e, in parte, anche il movimento.
Il pronome personale
È basato su una serie di indicazioni
gestuali e oculari:
- la prima persona è data dall'indicazione di se
stessi;
- la seconda persona è rappresentata
dall'indicazione e dallo sguardo diretti verso la persona che conversa con il
segnante;
- la terza persona è data dall'indicazione
rivolta al soggetto in questione se presente, verso un punto indefinito dello
spazio se assente ma lo sguardo rimane rivolto all'interlocutore;
- idem per la I, II, III persona plurale e il movimento
è semicircolare .
Frase negativa
L'avverbio è posto alla fine della frase,
le spalle sono spostate all'indietro e il capo è leggermente inclinato da una
parte.
Frase affermativa
L'espressione facciale è neutra e le
spalle e il tronco non hanno particolari posizioni.
Frase interrogativa
Gli aggettivi o i pronomi interrogativi
sono posti alla fine della frase, le sopracciglia sono inarcate (domanda chiusa
si/no) o la fronte è corrugata (domanda aperta), il capo e le spalle sono
inclinate in avanti.
Frase imperativa
La fronte è corrugata e gli occhi sono
sbarrati, mentre i segni manuali sono prodotti in maniera più tesa.
Condizionale
Le sopracciglia sono inarcate, il capo e
le spalle sono inclinate in avanti, dando l'espressione della domanda, segue
una pausa che dà il tempo di rilassare l'espressione interrogativa e la postura
del tronco che esprime la conseguenza della condizione.
L'espressione
Ha un ruolo fondamentale nella lingua dei segni,
nella grammatica (un po' quello che per gli udenti è il tono della voce) senza
la quale il gesto perderebbe di significato: il movimento del corpo,
l'ampiezza, la velocità sono gli elementi fondamentali della corretta
espressività nella lingua segnica, costituiscono categorie logiche di
riferimento, senza le quali la gestualità sarebbe solo un disarmonico, inutile
agitarsi.
I quattro parametri
I segni risultanti dalla combinazione dei
quattro parametri costituiscono il vocabolario della lingua dei segni, il suo
lessico.
1) LUOGO: rappresenta il punto di articolazione di un
segno, è dato da 15 parti del corpo (dalla testa al bacino, unica eccezione è
minigonna) e dallo spazio neutro.
2) CONFIGURAZIONE: è la forma che assume la mano
durante l'esecuzione del segno; sono 56 (26 le più usate), può essere data
dalle lettere dell'alfabeto o dai numeri.
3) MOVIMENTO: è dato dal movimento delle mani, dei
polsi, delle braccia durante l'esecuzione del segno.
4) ORIENTAMENTO: è dato dalla posizione del palmo della
mano rispetto al segnante durante l'esecuzione del segno, che può essere:
- Verso il segnante: es. età, soddisfazione.
- Fuori dal segnante: es. domenica.
- Verso l'alto: es. giovedì.
- Verso il basso: es. sporco.
- Verso destra: es.
- Verso sinistra: es. acqua
Coppie minime
Cambiando un solo parametro varia il
significato del segno:
es. luogo? mamma, scusa.
configurazione? condanna, uccidere.
movimento? olio, benzina.
orientamento? giovedì, domenica.
Segni nome
Sono usati per identificare e per fare
riferimento a persone sia presenti che assenti, ma non sono mai usati per
riferimenti diretti. Possono essere:
- descrittivi e non descrittivi, cioè quando
identificano una persona attraverso una sua caratteristica fisica,
caratteriale, o legata al suo ruolo sociale, al suo lavoro, o attraverso una
sua particolare abilità;
- arbitrari, cioè quando si utilizza una lettera
del nome della persona, per lo più l'iniziale.
Segni idiomatici
Sono espressioni che appartengono alla
cultura sorda, ma anche influenzate dalla cultura udente, che tradotte
letteralmente sembrano non avere alcun significato.
Italiano segnato
Sistema gestuale che utilizza il lessico
della LIS e la struttura grammaticale della lingua italiana.
Italiano segnato esatto
Sistema gestuale che utilizza la struttura
lessicale e grammaticale italiana traducendo articoli, preposizioni, modi e
tempi dei verbi.
Lettura labiale
Tecnica specifica dell'educazione del
sordo e strumento fondamentale per lo sviluppo e l'apprendimento della lingua
verbale.
C.G.V. Comunicazione visiva
gestuale
È la base propedeutica per l'apprendimento
della LIS:
* potenziamento della percezione visiva: contatto
oculare, memoria visiva, ampliamento del campo visivo;
* controllo dei movimenti fini delle dita, delle
mani, delle braccia, espressione corporea, cioè sviluppo delle capacità
espressive di tipo linguistiche del proprio corpo: descrizione dell'ambiente,
descrizione del corpo, delle parti del viso, l'abbigliamento ecc…
* uso dello spazio: come strutturare un ordine
(localizzazione degli oggetti).
Il sordo avendo difficoltà ad attivare processi di tipo
astrattivo che costituiscono l'apparato del linguaggio verbale, si avvale del
linguaggio gestuale per comunicare. La modalità di contatto e di conoscenza del
mondo per il sordo avviene prevalentemente attraverso la vista che gli consente
di prendere coscienza sia del movimento, sia dell'appartenenza dell'oggetto
all'ambiente. Il supporto gestuale alla LIS da la possibilità al sordo di
trasmettere ogni genere di informazione.
www.asepsi.it
copyright 2003 by Gian Ulffreati