A.S.E.P.S.I.
Associazione Siciliana Etnea
Persone Svantaggiate ed Invalide
Metodi di comunicazione con i
pluriminorati
La comunicazione con soggetti
che oltre alla minorazione visiva presentano minorazioni associate comporta
particolari difficoltà che, a seconda dei casi concreti, necessitano di metodi
aggiuntivi e/o sostituivi al metodo braille.
Comunicazione comportamentale
Ogni bambino, fin dall'infanzia, cerca di
mandare messaggi e di farsi capire da chi gli sta intorno attraverso movimenti
del corpo, gesti spontanei ed espressioni del viso. Questo tipo di forma
comunicativa viene spesso definita "comportamentale".
Si tratta di una forma molto personale che viene per lo
più compresa solo da poche persone che conoscono bene il bambino e quello che
vuole significare con il proprio comportamento. Inoltre, può essere utilizzata
per comunicare un numero ristretto di bisogni e pertanto viene solitamente
utilizzata come punto di partenza per l'apprendimento successivo di altri
sistemi di comunicazione.
Comunicazione oggettuale
Le persone con seri problemi di vista e
difficoltà di apprendimento possono utilizzare un sistema di comunicazione
legato alle loro abilità tattili e basato pertanto sulla rappresentazione di
azioni o di situazioni attraverso gli oggetti.
Questi oggetti devono essere riconoscibili e
significativi, trasparenti, cioè mantenere una buona somiglianza tattile con
l'oggetto/ situazione originale. Ad esempio, un piccolo piatto ed un piccolo
bicchiere possono essere utilizzati per insegnare al bambino ad esprimere il
bisogno di mangiare o di bere.
Comunicazione pittografica
Chi ha un residuo visivo può cercare di
apprendere un sistema di comunicazione basato sul riconoscimento di immagini,
chiamato appunto "pittografico".
Lo scambio dei messaggi avviene utilizzando diversi
cartellini disegnati che rappresentano oggetti, azioni o situazioni rilevanti.
Ad esempio vi sono disegni che raffigurano o simboleggiano giocattoli o capi di
vestiario, l'attività di mangiare o lavarsi le mani; luoghi come il parco
giochi o il negozio.
Comunicazione gestuale
Esistono diversi sistemi di comunicazione
di tipo gestuale, che utilizzano gesti per esprimere parole o concetti. Alcuni
sono sistemi semplici, fatti di gesti "personali", in genere compiuti
spontaneamente. Alcune persone, pur con difficoltà gravi di comunicazione e di
apprendimento, possono comunque riuscire a formulare "frasi" più
strutturate utilizzando questi segnali gestuali.
Altri sono invece sono sistemi codificati di gesti,
ossia linguaggi strutturati convenzionalmente, con una propria grammatica e
sintassi. Il principale tra questi è la Lingua Italiana dei Segni (LIS).
La LIS è una lingua a tutti gli effetti, un sistema di
comunicazione che utilizza il canale visivo: per questo motivo è principalmente
usata dalle persone sorde e con buoni residui visivi. Essa permette di
esprimere parole, azioni, concetti mediante precisi segni dati dai movimenti
delle mani, delle dita e dall'espressione del viso. Inoltre, per quanto
riguarda i contenuti, essa può rappresentare illimitati significati, emozioni,
sentimenti attraverso la mimica facciale e la modulazione dei segni, nelle loro
inflessioni e sfumature. La LIS è pertanto una vera lingua con un proprio
sistema di regole complesse, strutture grammaticali e sintattiche.
Le persone nate sorde, che già conoscono la LIS e che
successivamente divengono anche cieche, non hanno più la possibilità di
sfruttare il canale visivo per interpretare i segni del proprio interlocutore.
Si è quindi dovuto riadattare la LIS alle loro necessità, integrandola con il
tatto: nasce così la LIS tattile. In questo modo la Lingua Italiana dei Segni
può essere utilizzata anche dalle persone sordocieche: chi "ascolta"
tocca con le proprie mani le mani di chi "parla", percependo così il
segno comunicato, che diventa veicolo anche delle espressioni facciali che non
possono più essere viste.
Metodo Malossi
Con il metodo Malossi i sordociechi
possono comunicare tra di loro e con gli altri attraverso la mano, toccando e
pizzicando leggermente le varie parti di essa che corrispondono ad una precisa
lettera dell'alfabeto. Così, la mano di chi riceve il messaggio è considerata
come una specie di macchina da scrivere.
Colpisce vedere la velocità con cui due persone
sordocieche possono comunicare tra loro con il Malossi. Questo metodo è
utilizzato generalmente dalle persone che hanno appreso la lettura e la
scrittura prima di diventare sordocieche. Inoltre, si presta bene anche alla
comunicazione con le persone che vedono e sentono normalmente che, anche se non
lo conoscono in dettaglio, lo possono praticare facilmente utilizzando un
guanto che riporta le lettere dell'alfabeto. Lo schema di Malossi è stato
assunto come logo di questa Associazione.
Metodo Tadoma
Il metodo di comunicazione Tadoma è costituito
dal riconoscimento dei suoni vocali appoggiando il pollice sulle labbra ed il
palmo della mano sulle guance di chi parla (vedasi fig. 2).
Infatti la posizione della bocca e delle labbra cambia
ed è caratteristica per ogni suono che emettiamo: sono proprio queste diverse
posizioni che si possono imparare a distinguere al tatto. Questo metodo è
utilizzato prevalentemente per insegnare ai bambini a riconoscere il movimento
delle labbra e quindi per imparare a parlare.
Dattilologia
Questo sistema è composto da una serie di
movimenti effettuati dalle dita delle mani: la caratteristica principale di
tale metodo è la possibilità di esprimere ciascuna lettera dell'alfabeto
utilizzando esclusivamente i movimenti e le posizioni delle dita della mano.
La dattilologia viene normalmente usata in concomitanza
con altri sistemi (visivi o tattili), come ad esempio la Lingua dei Segni.
Stampatello sulla mano
Per chi non conosce nessuno dei sistemi di
comunicazione che abbiamo presentato finora e si trova ad interagire con una
persona sordocieca, il metodo più semplice ed immediato è quello della
"scrittura" in stampatello sulla mano: scrivendo cioè con il proprio
dito ogni lettera della parola che dobbiamo dire sul palmo della mano della
persona sordocieca. Un altro possibile utilizzo può essere fatto da persone
che, diventate sordocieche ad esempio a causa di un incidente o dell'età,
possono da subito comunicare con questo metodo, prima di apprendere
successivamente sistemi più complessi e funzionali.
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